11449200 Danza del leone isolato su bianco Archivio Fotografico

Nian, un demone o mostro che viveva negli abissi marini o sulle montagne, l’ultimo giorno del dodicesimo mese lunare usciva dalla sua tana per mangiare esseri umani - tra cui prediligeva i bambini – e irrompeva nelle campagna atterrendo i contadini.

Avvenne che in una delle sue scorribande Nian si imbatté in due mandriani che gareggiavano con un nerbo di bue, cercando di fargli produrre uno schiocco quanto più possibile sonoro: a quel sibilo il mostro si spaventò e volse verso altri lidi.
Stava per lanciarsi all’interno di una casa, quando vide appeso accanto all’uscio un abito color del fuoco, il cui bagliore lo accecò al punto da metterlo in fuga. Gli uomini appresero così che Nian aveva paura dello schioccare della frusta e del colore rosso. Per tenerlo lontano, l’ultimo giorno dell’anno presero a vestire di rosso e ad accendere petardi e fuochi d’artificio che simulassero il suono della frusta.

La tradizione si tramanda fino ad oggi e spiega l'uso ricorrente del colore rosso durante le feste cinesi. Un'eco di questa leggenda potrebbe essere rimasta anche nella rituale "danza del leone", nella quale si sfila per le strade inseguendo una maschera da leone - che rappresenterebbe il Nian - ed emettendo rumori forti con tamburi, piatti e ciotole e fuochi d'artificio.